Il sonno della RAM genera mostri?
L’intelligenza artificiale sogna? A giudicare dai risultati raggiunti dagli sviluppatori delle tante app di intelligenza artificiale che stanno cominciando a circolare, ci sentiamo di rispondere positivamente alla questione.
Midjourney, Crayon, DALL-E, Imagen, e tanti altri laboratori di ricerca dell’intelligenza artificiale promettono, e mantengono, di sviluppare e continuare a perfezionare un sistema di elaborazione immagini che crea arte ( termine controverso, ma a giudicare dai risultati non sapremmo come altro chiamarla) digitale.
Arte che per essere elaborata e creata non ha bisogno di pennelli o matite, ma soltanto di righe di testo e prompt che vengono scritte negli appositi campi di testo della chat di discord, ed è tutto quello che serve per dare il via alla magia.
Da testo a immagine
Ma come funziona esattamente l’intelligenza artificiale di Midjourney? Il motore di ricerca scandaglia nel suo database di milioni di immagini, dei riscontri tra le indicazioni date testualmente dall’utente, e i metatag delle immagini disponibili.
A questo punto se la richiesta è stata fatta correttamente, e coerentemente con i comandi comprensibili dall’intelligenza artificiale di Midjourney, dopo pochi secondi l’IA elaborerà una somma dei tratti caratteristici delle immagini, che vanno dal più semplice dei soggetti al più complesso dei paesaggi.
I risultati sono variabili, e si va dal mostruoso allo strabiliante. In base alla capacità che avremo di farci comprendere, e far comprendere all’intelligenza artificiale qual è il soggetto che vogliamo in primo piano, lo sfondo, i dettagli, e una miriade di variabili su cui vogliamo che l’immagine si focalizzi potremmo ottenere buffe caricature, o paesaggi futuristici e distopici mozzafiato.
Arte o artefatto?
Entrando nel canale discord dedicato all’app di Midjourney, possiamo accedere oltre che alle stanze dove si inseriscono i comandi, anche a molte altre chatroom tematiche dove ovviamente si sono aperti dibattiti e discussioni sulla prima domanda che verrebbe a chiunque vedendo i ” quadri ” elaborati dall’IA, queste immagini sono arte? E l’artista, è l’intelligenza artificiale, o chi ha scritto la sequenza di comandi che ha prodotto l’immagine?
Al di là della questione filosofica, il risultato è sotto gli occhi di tutti, gli scrittori di prompt più esperti ( artisti AI?) riescono ad elaborare, o a far elaborare immagini dall’aspetto mozzafiato.
Le discussioni su le implicazioni morali, artistiche, e perfino legali sono infinite, e come tutti i campi innovativi le strade da battere per arrivare ad un terreno comune sono tante ed ancora da tracciare.
Legalmente parlando, l’immagine finale è a disposizione, anche commerciale, di chi l’ha elaborata, e Midjourney si prende solamente il diritto di poterla utilizzare a sua volta. Ma se andiamo bene a vedere, essendo l’opera d’arte digitale soltanto la somma di altre opere appartenenti ad altre persone, che sono state smontate e modificate, a nostra volta basterebbe avere a disposizione gli stessi comandi inseriti per elaborare quell’opera, per cambiarla di una virgola, e rivendicarne la paternità.
Confusi? Bene, siamo solo all’inizio di una nuova frontiera del copyright, e la legge come al solito, non può far altro che tentare di stare al passo alle nuove tecnologie.

immagine di un content creator sulla chat pubblica di discord
Tutto è possibile, ma anche no
Con uno strumento così potente viene da pensare che l’intelligenza artificiale di Midjourney possa creare qualsiasi cosa facilmente, ma non è così, non ancora almeno.
I limiti imposti a quello che si può creare sono molto pratici, e dipendono da come l’IA riesce a comprendere le informazioni correttamente.
Un esempio pratico è “la sfida dei tre cesti di frutta”. Alcuni utenti lanciano delle sfide per vedere fin dove si può spingere l’IA per fargli realizzare quello che si desidera, e a quanto pare, chiedere un cesto di mele, uno di banane e uno di pere, è praticamente impossibile. Le informazioni e le distinzioni da fare sono troppe, e anche su soggetti semplici, senza una distinzione chiara tra i soggetti, il rischio di avere delle chimere con pere a forma di banana, o uomini dalla testa di cavalla, invece che uomini a cavallo, è altissima.
Nella maggior parte dei casi, questi ibridi sono dovuti ad un’errata interpretazione dei comandi testuali, e possono portare a risultati molto divertenti, o molti inquietanti perfino.
Possibilità e difficoltà infinite
Le possibilità ( e le difficoltà ) sono infinite. Se pensate di ottenere ottimi risultati con pochi tentativi, rimarrete delusi. Sono molti i problemi che l’algoritmo riscontra nell’elaborare immagini coerenti e dettagliate, in primis la risoluzione. Creare qualcosa di molto elaborato, e sperare che sia qualitativamente accettabile per farne un poster od un quadro da attaccarsi in camera, è una sfida ardua, e richiede molta pratica e molta fortuna ( le immagine da cui si è andato a pescare dovranno essere tutte di ottima qualità, e non è detto che ce ne siano per qualunque soggetto) .
Creare un volto coerente e senza imperfezioni è una sfida altrettanto ardua, se poi vogliamo un’immagine con più di un volto, allora diventa quasi impossibile.
Non dimentichiamoci d’altronde che questi programmi sono in versione beta, alcuni non sono nemmeno accessibili dal pubblico, ma solo da personale specializzato e da tester.
Dove arriveremo?
L’arte, o meglio gli artisti, sono morti? il mestiere del disegnatore è finito? questa domanda si legge spesso nelle discussioni che trattano di intelligenza artificiale, ma non ci sentiamo di essere così negativi, anzi. Questo strumento, innanzitutto crea solamente immagini sulla base di immagini già esistenti, ed una delle premure che si devono avere quando si scrive la richiesta testuale, è magari proprio il nome dell’artista del quale di vuole imitare lo stile. Per creare contenuti personalizzati, ci sarà quindi ancora bisogno di artisti digitali che soddisfano le richieste del pubblico con l’inimitabile strumento che ancora rimane imbattibile in tutte le fasi della creazione, la mente umana.